```
La voce non reagisce positivamente quando si vuole agire su di essa con un atto motorio muscolare meccanico e forzatamente volontario. In questo modo con tutta
probabilità, si agirà tendenzialmente sui muscoli esterni della laringe, sarà difficile raggiungere la muscolatura profonda, di conseguenza il suono ne risentirà negativamente e l'atto vocale
sarà forzato e poco naturale.
Guidare un allievo nel cammino verso un emissione vocale fluida non significa tanto suggerire un azione quanto, invece, stimolare una re-azione e creare una
disponibilità a ricevere informazioni facilitando un percorso che dall’esterno va verso l’interno di sé.
Quando l'atto vocale si compie attraverso la percezione, l'intenzione e la qualità del suono cambiano in maniera molto evidente: coinvolgendo la muscolatura più
profonda della laringe, il suono acquista una qualità più brillante e il processo non è più meccanico e mentale ma è vissuto con maggiore spontaneità e naturalezza
Lo strumento vocale a differenza degli altri strumenti musicali non è qualcosa che possiamo vedere né toccare quindi una delle strade più efficaci per entrare in
relazione con la voce è l' attenzione percettiva e quella che richiama il "piano simbolico" attraverso colori, linee, forme, archetipi, immagini astratte o concrete.
Le *immagini* , anche, ovviamente, quelle che riguardano l'anatomia stessa, sono di grande ispirazione e nutrono le possibilità percettive, espressive e
creative del cantante.
Nel mio percorso alterno il lavoro più interiore, percettivo ed immaginativo a quello più espressivo nell'idea che l'espressione esterna nasce in modo spontaneo
quanto più si coltiva la predisposizione ad aprire i sensi all'interno.
Il lavoro con la voce ci aiuta a ritrovare un equilibrio, la giusta "pulsazione" che alterna esterno ed interno, apertura e raccoglimento.
Da vari decenni in molti campi, e anche nell’ambito degli studi sulla voce, le ricerche scientifiche testimoniano la necessità di un superamento
della concezione cartesiana dell’organismo visto come macchina chimico-fisica costituita da tanti pezzi separati. Secondo questa visione meccanicistica e riduttiva, l'emissione vocale è un
prodotto dell’azione di alcuni gruppi muscolari e l'educazione vocale non è altro che la manipolazione delle singole parti senza considerare il contesto generale, psicofisico e ambientale,
tenendo quindi conto solo delle caratteristiche e le proprietà delle singole componenti corporee e non del benessere psicofisico dovuto all’equilibrio di tutte le funzioni.
A questo si aggiunge la fretta e la ricerca forzata di un suono esteticamente bello o riconosciuto tale dagli altri con il risultato che questo molte volte va a
discapito del raggiungimento del *benessere* nell' equilibrio del suono-corpo-mente.
A sostegno di quanto detto vorrei citare la Teoria Generale dei Sistemi (o *Teoria Sistemica* ) che fu formulata da Ludwig von Bertalanffy (biologo
austriaco) all'inizio del secolo scorso per poi influenzare molti ambiti (ciberenetica, psicologia, sociologia, meccanica, ecc.)
Il "sistema ", come sostiene Ludwig von Bertalanffy, è un'unità composta da parti in relazione tra loro e tendenti all'equilibrio, tale che l'intero
risulti diverso e superiore alla semplice somma delle parti e qualsiasi cambiamento di una di queste parti influenzi la globalità del sistema.
Anche la voce è un sistema composto da più parti e per questa ragione non si può scindere il lavoro sulla voce da quello sul corpo e sulla mente.
A volte,in effetti, lo scioglimento di un blocco a livello mentale o fisico aiuta a superare un problema vocale e viceversa.
Per poter procedere in modo armonioso nel percorso di apprendimento è necessario,quindi, trovare in sé uno spazio di tranquillità sgombro dalle
preoccupazioni, predisporsi per fare esperienza per quanto possibile, di quello stato di pace e al contempo vitalità che si rende possibile quando ci apriamo alle percezioni interne, fidandoci,
senza che la mente, coi suoi limiti, ci interrompa, ostacolandoci.
Concedendo, per quanto possibile, a noi stessi, pazientemente ed amorevolmente, questo tempo calmo e questa libertà.
È da questo luogo di presenza che l'energia vocale trae poi la forza per espandersi verso il mondo esterno nelle infinite forme e colori del canto nella
sua dimensione più espressiva, ludica e creativa.
Scrivi commento